Ieri notte vagavo, sono stato solo. Ho rivisto mio

Ieri notte vagavo, sono stato solo. Ho rivisto mio padre, non sta in forma. Per niente. Ho camminato per un po’ nel quartiere, l’Anonimo mi ha detto che nel bar che frequenta ci sono sì e no una trentina di persone che non mi possono vedere: colpa del mio atteggiamento, dice. O dei miei muscoli facciali, forse, aggiungo. Non sono snob, semplicemente non trovo più argomenti in comune. E lo esterno “in quella maniera”. Sono un grafico pubblicitario che cura l’immagine altrui ma tranne la propria. Non è così buffo?
Mi dispiacciono i pregiudizi. Ma non posso darci molta attenzione.
Dopo tanto tempo ho chiamato Giuseppe, è tornato dalla Bolivia, spirito indipendente, sempre benevolmente invidiato, l’unica persona che benevolmente invidierei. Probabile sabato ci rivediamo. Strana notte.

2 Commenti a “Ieri notte vagavo, sono stato solo. Ho rivisto mio”

  1. Anonimo Scrive:

    Piuttosto che la tua immagine dovresti pensare a curare il tuo cervello. Fatti da ‘na guardata da Riccardo.

  2. Anonimo Scrive:

    E poi il muscolo facciale è solo una scusa… quello si allena. Anche le chiappe del culo si allenano.

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