Nigel è il nome che ho scelto per il protag

Nigel è il nome che ho scelto per il protagonista. Quell’uomo calvo, ma dallo sguardo profondo ha il dono più grande e invidiato del mondo: il saper leggere il pensiero altrui.

Ci pensavo a questa cosa. Mi domandavo se per caso questo non rifletesse magari un mio desiderio personale. Il saper leggere il pensiero altrui. Ci riflettevo oggi al lavoro, alcune volte, per pochi secondi, mi piacerebbe sapere che cosa pensa l’altra persona in quel momento, sia esso cliente o collega… Poi mi dico che è meglio di no, per non avere brutte sorprese. Ogni persona ha le sue mille facce e io non ho nessuna intenzione di scoprire quella più “letale”. Non avete paura di sapere cosa pensa la gente di voi realmente dopo ore e ore che ci sei stato a contatto? Nah.

Nigel ha questo problema. E se vogliamo anche più cosmico. Ma l’altro problema è che non riesce a controllare il suo potere: assorbe i pensieri altrui quando meno se lo aspetta e non può fare molto per distrarsene, a volte.
E ultimamente è stato un po’ in crisi. Immaginate come potrebbe soffrire una persona con una parte del cervello dotata di questo tipo di recettività, amplificata per uno scherzo di natura, ma quasi totalmente ingestibile dalla parte cosciente.
Puoi ascoltare di tutto… Dai pensieri della sconosciuta con il carrello della spesa ai desideri bruciati da anni di rabbia di un generale. Conti matematici misti a ossessioni monotone. Sapere di un cancro nascosto dell’amico come dell’invidia del vicino.

Nigel non trova posto per se stesso.

Credo che qualcuno si rivedrà in questo e noterà anche una sottile ironia nera. Ma ne parliamo un’altra volta.

Stavo pensando alla telepatia.

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