Bianco è online
lunedì, 28 Maggio 2007Bianco è online.
Sezione download fumetto.
Non so se iniziare un’introduzione con delle scuse, ma credo siano dovute, come premessa…
Scuse per chi ha aspettato molto per leggere questo fumetto, ma soprattutto molte scuse perché…non so disegnare. Decisamente.
Ma credo che qualcosa nel mio segno cambierà nei prossimi anni.
Sono un graphic designer molto sicuro di sé, ma non altrettanto come disegnatore,però credo molto nel fumetto e credo anche nelle buone storie da raccontare.
E raccontare è una di quelle cose che mi piacciono di più dopo il design.
Bianco riflette alcuni miei stati d’animo vissuti in questi ultimi anni, alcuni riflessi della mia vita rivivono tra i pensieri e gli spazi bianchi di questo fumetto. Per certi versi è stato terapeutico scriverlo. Ognuno di noi ha delle paure da lasciare dietro o da affrontare e Bianco in un certo senso parla anche di questo.
Di come certi pensieri ti abbandonino dopo aver occupato il tuo tempo.
Nigel è un telepate, suo malgrado. Nel senso che percepisce e assorbe i pensieri degli altri, ma senza volerlo e questo lo infastidisce perché ci vuole molta concentrazione per non essere coinvolti nei pensieri di qualche sconosciuto. Non è facile assorbire i pettegolezzi di tutto il tuo quartiere ipocrita in un colpo solo e rimanerne immune. Ma lui ci è abituato.
Il problema è che il suo mondo è come il nostro, se non peggio.
à‰ sull’orlo della crisi, i conflitti rendono il pianeta silenziosamente cosciente del terrore ancora invisibile.
Il mondo sembra essere in mano solo ai bastardi e Nigel, nonostante il suo grande potere, non sa che farci. A malapena la sua ragazza lo capisce, figurarsi il resto del mondo.
Figurarsi di avvisare il mondo intero di quello che ha scoperto.
Si, perché lui ha scoperto qualcosa di brutto e impercettibile.
E non sa cosa fare.
Ho scritto Bianco anche dopo l’11 settembre.
Fra le righe, se si intuisce, ci sono alcune considerazioni sul tipo di guerra che potremmo avere in futuro, su quanto sia sempre più facile per certe persone uccidere persone estranee alle cause di una guerra e queste persone, a quanto pare, sembrano non porrere limiti alla loro creatività distruttiva.
Bianco non è una graphic novel, visualizzatelo come quei disegni che i bambini lasciano alle maestre
all’asilo, apparentemente senza prospettive, ma di disarmante profondità .
Non so disegnare, fate finta che è un’opera underground usa e getta.
Leggete la storia e basta e ve ne sarò grato.
Guardate i disegni di questo bambino e cercate di capirne i contorni.
Un ringraziamento va a tutti quelli che mi sono stati vicino in questi anni, fonte d’ispirazione per le mie fantasie. La prossima volta sarò contento di dedicarvi qualcosa di più.
Per ora ho solo questi cinque anni passati da farvi leggere.
Luca
P.s.: Molto probabilmente questo è l’ultimo post che lascio su questo blog. L’esperimento è finito. E chi verrà a leggere qui credo sarà interessato a ripercorrere liberamente i pensieri di uno sconosciuto, come farebbe Nigel, dal maggio 2004 al maggio 2007 e a rifletterci un po’, se mai ci fossero argomenti universali. E lo spero.
Vi voglio bene.