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L'idea di un fumetto come Bianco parte da un'ossessione che mi porto da molti anni: il vivere in un istante il nulla. Privarmi di tutto ciò che mi fa vivere fin quanto la mia testa può permetterlo, ovvero solo per un attimo. E quindi, inevitabilmente, ho immaginato il Bianco. Per poi ritornare e apprezzare la Differenza, respirarla ed esserne cosciente. Da qui l'idea della storia: ambientata in un presente simile al nostro, con un connotato politico internazionale molto simile a quello attuale se non per un letale crescendo che porterà il nostro pianeta a degli esiti negativi, concepiti da guerre e differenze fra le varie culture del mondo. Gli uomini, quelli normali, quelli non al potere, sono però inconsapevoli, almeno apparentemente. Hanno forse una sensazione di fondo, come se si avvertisse qualcosa dietro le quinte ma non si capisse cosa, come se stesse per finire tutto, ma senza certezza. Eppure... qualcosa c'è. E l'unico essere sul pianeta a rendersene conto è Nigel. Un telepate suo malgrado. Padrone di un dono grandissimo, ma totalmente incapace nel gestirlo. Non ha nessun controllo sul suo captare i pensieri altrui, non è un potere "direzionale", semplicemente ogni tanto viene assalito e inondato dai pensieri degli altri. Una volta era gestibile, ora probabilmente è sull'orlo di una crisi. Nonostante questo riesce a captare una cosa : il mondo sta vivendo il suo ultimo giorno. Definitivamente. Riuscirà il nostro eroe per caso a salvare un intero pianeta prima che le sue crisi psichiche lo divorino? E poi cosa c'entra tutto questo con la mia ossessione di bianco?
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INTRO: Mille cristalli spezzano la luce in riflessi, porzioni di eternità lasciate per essere colte. L'occhio non coglie a volte il tutto per non essere accecato. |
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