Archivio di Giugno 2005

Il film Batman Begins è stato stupendo. Fat

venerdì, 24 Giugno 2005

Il film Batman Begins è stato stupendo. Fatto bene, sceneggiatura e regia ottime per la rivisitazione del mito. Si è pensato al fatto di trasferirlo su pellicola piuttosto che concentrarlo e rifarlo uguale al cartaceo. Il risultato si vede. Adatto al media. E’ una lezione, credo.

Ieri notte vagavo, sono stato solo. Ho rivisto mio

mercoledì, 22 Giugno 2005

Ieri notte vagavo, sono stato solo. Ho rivisto mio padre, non sta in forma. Per niente. Ho camminato per un po’ nel quartiere, l’Anonimo mi ha detto che nel bar che frequenta ci sono sì e no una trentina di persone che non mi possono vedere: colpa del mio atteggiamento, dice. O dei miei muscoli facciali, forse, aggiungo. Non sono snob, semplicemente non trovo più argomenti in comune. E lo esterno “in quella maniera”. Sono un grafico pubblicitario che cura l’immagine altrui ma tranne la propria. Non è così buffo?
Mi dispiacciono i pregiudizi. Ma non posso darci molta attenzione.
Dopo tanto tempo ho chiamato Giuseppe, è tornato dalla Bolivia, spirito indipendente, sempre benevolmente invidiato, l’unica persona che benevolmente invidierei. Probabile sabato ci rivediamo. Strana notte.

Pensavate di cambiare il mondo decidendo con un si

martedì, 14 Giugno 2005

Pensavate di cambiare il mondo decidendo con un si o con un no su qualcosa del genere? Da un po’ trovo terapeutico andarmene. Mi dispiace sentire certe frasi. Non ho voglia di stare nelle arene, non più. Eppure credo di aver guadagnato in tranquillità. Lontano dalle prese di posizione della propria TV, lontano dagli echi di una cassa di risonanza. Penso ai ragazzi che adesso hanno a che fare con il proprio DNA, figli di un masturbatore a pagamento. Penso a come si gioca facilmente a fare Dio, a come si sceglierà il futuro migliore scartando quello che non potrebbe piacerci. Penso a quando ho visto da vicino per mesi ragazzi non muoversi dal proprio letto, ma continuavano a vivere nella loro diversità, penso a come mi vergognerei per come sono fortunato ma privo della loro forza, penso a ministri come la Prestigiacomo definirli “destinati ad una condanna crudele” o a Veronesi che li descrive “difettosi” o ad alcuni miei conoscenti che probabilmente considerano un embrione un ammasso di cellule senza nessun mistero, niente di vicino ad un feto e quindi usufruibile solo quando utile, quando nemmeno gli scienziati sanno cosa è un embrione. Qualcuno ha pensato di decidere per loro. Si ragiona in numeri, si fa riferimento ai propri ideali, quindi si esprime sconcerto per la decisione di astensione, si deride chi ha principi religiosi distanti dal proprio concetto personale di felicità non avendo rispetto per chi ha principi più difficili dei suoi: mentre sono lontano kilometri. E’ una legge che va corretta soprattutto per le donne quindi non completa quindi non si può accettare un no, come nemmeno un si per delle modifiche al limite dell’etico. Al limite. Certo non ho idea del tutto. Ma alcuni non dovrebbero essere così sicuri, un argomento così non va contemplato con un no o con un si, ma, forse, volevano solo un’ intervista su Vanity Fair. Astenersi è stato saggio per molti versi, discuterne è stato utile, ma voler decidere con un referendum è stato semplicemente arrogante.

Stanco di tanto, di tutto. Stanco di quello che ve

martedì, 7 Giugno 2005

Stanco di tanto, di tutto. Stanco di quello che vedo, stanco delle arroganze, stanco dei limiti, stanco di quello che indosso. Quest’anno ha unghie lunghe, incide tatuaggi indelebili sulla mia schiena. Ne sono stanco. Non leggete. Non leggete altro, non leggete oltre. Sono stanco.

Finalmente Sin City. Non vedevo l’ora, come un bim

venerdì, 3 Giugno 2005

Finalmente Sin City. Non vedevo l’ora, come un bimbo a Natale. Il fatto è che è stato parzialmente aderente alle mie aspettative: la fotografia, le inquadrature, fedeli all’ottica di Miller, sono superbe e fenomenali nel loro bianco e nero (con tocchi di tinte colore solo per alcuni particolari). Per il resto credo si faccia fatica a stare dietro alla riproposta della sceneggiatura lenta e fitta di Miller: le azioni sono frenate da lunghi pensieri – flussi di coscienza. Si è quasi ricaduti nello stesso errore di quando si riproducono i fumetti sulla pellicola, è tutto intensificato nel giro di due ore, quando in realtà il respiro della lettura è diverso…
Però… Sono uscito dal cinema immerso nel noir milleriano. Vedevo tutto in bianco e nero.