Archivio di Novembre 2005

Emozione grande ieri nel sentire da Riccardo la na

mercoledì, 30 Novembre 2005

Emozione grande ieri nel sentire da Riccardo la nascita di suo figlio, Gabriele! Ho sentito poi Bruna, era letteralmente stanca, ma emozionata… Siamo cresciuti insieme e sono commosso. Poi il Gabri sarà fortunato perchè a quanto pare avrà una dozzina di zii attorno…:) (gli amici dei due coniugi)

Archivio qualcosa per me, un articolo scritto da m

venerdì, 18 Novembre 2005

Archivio qualcosa per me, un articolo scritto da mio padre per un giornale locale (cosa rara che scriva), in cui descrive un incontro con l’attore Ugo Pagliai. D’estate, in un pomeriggio calmo, dalle nostre parti… (per chi è di “fuori” vedrete che saranno citati luoghi non propriamente nazionalmente conosciuti, tuttavia credo che il racconto renda efficacemente anche la presenza “avvolgente” del territorio…).

Riporto:

Una polo, un jeans blu, disteso su una sdraio delle “Nereidi” a San Vito Marina, con una mano tra fronte e naso a reggersi il capo come il “pensatore” di Rodin.
Non poteva che assumere questa posa plastica, anche nel sonno, un attore come Ugo Pagliai, compagno di vita e di scena di Paola Gassman. Non vi era folla, anzi, c’era un cielo instabile, ma il pomeriggio sembrava ancor più silenzioso, in questo angolo tradizionalmente “meditativo”, nel rispetto del riposo di questo ospite inatteso, e apparso con molta discrezione: era già nella sdraio, in quella posa, come l’inizio di una scena…
Al primo movimento di risveglio, una famigliola in attesa chiede la foto di gruppo e subito dopo riconsegna velocemente l’area di rispetto.
Lui prende dei fogli dalla borsa e riassume la posa distesa. E’ un nuovo copione da studiare, meditandolo in questo luogo che consente, al di là del fiume, il solito chiasso estivo.
Un primo sorriso convenevole al “vicinato”… solo io.
“Bello qui – esordisce l’attore – Peccato per quel torrente inquinato (il Feltrino, ndr). Sono già stato altre volte da queste parti, sto venendo da Anversa, ma qui mi ricordo un teatro all’aperto dove recitai con Paola, su un promontorio (quello dannunziano, ndr)”
“Non c’è più”, risposi.
“Peccato! Ricordo in basso un bellissimo trabocco”.
“Non c’è più… Colpa di una mareggiata”.
“Siete fortunati – commenta Ugo Pagliai – ad averne altri andando verso sud. Li ho visti altre volte che sono venuto da queste parti. Mi accompagnava un amico musicista che abitava nei pressi di un ponte su un fiume”.
“Non c’è più neanche il ponte e… non ci sarà più!”.
Mi osserva indagatore con due spioncini azzurri che sono i suoi occhi vivi, luminosi, come un soggetto foriero di cattive notizie (mi fa sentire da tragedia greca), rammaricato di avere ricordi non più testimoniati. Cerco di risollevarlo, togliendolo dall’imbarazzo di manifestare altre “pericolose” circostanze, donandogli il mio libretto, “25-58”, col quale ho illustrato 25 aforismi di Ennio Flaiano selezionati da Giuseppe Rosato.
“E’ lei Rosato?”.
“No, sono l’autore delle illustrazioni”.
Lo lascio alla lettura, e con piacere noto uno scorrere giusto, attento, di testi e illustrazioni.
“Almeno Flaiano sopravvive!”, commenta.

Papà conclude l’articolo riferendo che non poteva fare a meno di ritrarlo, in una vignetta, per via di quella posa plastica che l’attore lasciava. Mio padre la fece pubblicare sullo stesso quotidiano…

Ascolto una cover di Joni Mitchell eseguita alla p

martedì, 8 Novembre 2005

Ascolto una cover di Joni Mitchell eseguita alla perfezione da George Michael, “Edith and the Kingpin”. Come sempre non ho parole. Sono invidioso di certi talenti. La creatività è un tesoro che va protetto, custodito e forse anche condiviso. La voce dai timbri caldi, forse l’unica voce maschile rimasta pressochè intatta a 40 anni, circonda l’ambiente, lascia uno spiraglio in una grigia giornata di novembre.
Fra me e me spero in un duetto con Bono Vox, ma le mie preghiere verso quale cattedrale della musica devo rivolgerle?

Echeggiano i passi su piastrelle vecchie di decenn

martedì, 1 Novembre 2005

Echeggiano i passi su piastrelle vecchie di decenni, tra tombe vecchie e pompose, giardini con crisantemi appassiti e bagnati sotto un cielo indeciso. Tra sorrisi ho ritrovato mio nonno su una foto dalla cornice ovale. Ogni anno lo ringrazio. Per sua figlia.
Nonostante quest’anno la famiglia c’è ancora, gli ho detto. Non sono stato un buon nipote, non ho un carattere socievole, ma in questi frangenti, come in altri, non posso fare a meno di ringraziarlo per il tesoro che mi ha dato.

Mi viene da ricordare molti anni fa, molti, quando mi accade qualcosa che non ebbe nulla a che fare con il mondo materiale e tangibile. Non l’ho mai confidato, non lo farò qui, nessuno dei miei amici ha mai saputo, ma ho molta nostalgia per quello che sentii. Qualcosa di indescrivibile. Nostalgia, nonno. Nostalgia e amore strano. Tra quei santi dovresti sapere di cosa parlo.